Il ramo luganese dei Sommaruga, famiglia di origine lombarda, giunse in Ticino nella prima metà dell’Ottocento per importarvi la propria attività commerciale: una rivendita di cappelli, in un’epoca in cui tali oggetti erano una componente irrinunciabile dell’abbigliamento maschile e femminile. Il nonno di Carlo, Giacomo Sommaruga (1842-1881), e lo zio Arnoldo (1870-1931), continuarono l’attività di famiglia, mentre Cornelio (1872-1929) entrò in politica e divenne Municipale di Lugano e responsabile amministrativo dell’ospedale civico. Un secondo ramo della famiglia si trasferì a Bellinzona e, in seguito, anche nella Svizzera interna; da quest’ultimo ramo discende la consigliera federale Simonetta Sommaruga.

Il primo negozio di cappelli della famiglia Sommaruga era stato aperto a Milano nel 1803. La cappelleria luganese, attiva già nella seconda metà del secolo, si trovava nell’attuale Piazza Emilio Maraini, al pianterreno, nel palazzo dell’antico pretorio.

Cartolina d’epoca, primi anni del Novecento (Archivio storico di Lugano).

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Federica Spitzer

(Vienna 1911 – Lugano 2002), di origine ebraica, scelse volontariamente la deportazione a Theresienstadt per salvare la vita dei suoi genitori. Scampata alla Shoah, testimoniò ai giovani delle scuole ticinesi l’orrore del Lager, ma anche l’irriducibile forza di resistenza degli esseri umani.

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Marietta Crivelli Torricelli

(Lugano 1853 – 1928), fondatrice della “Società di mutuo soccorso femminile”, delle “Case del soldato” e di numerose altre iniziative filantropiche, per tutta la vita si dedicò con energia e abnegazione ai bisognosi, tanto da essere soprannominata e nota in tutto il Cantone come la “Mamma dei poveri”.

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Francesco Alberti

(Montevideo 1882 – Bellinzona 1939), sacerdote cattolico, direttore del quotidiano «Popolo e Libertà» e amico di don Luigi Sturzo, fu tra i primi nel Canton Ticino a denunciare con fermezza le colpe e i pericoli del fascismo, nonché i soprusi della guerra di Spagna e di ogni totalitarismo.

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Carlo e Anna Maria Sommaruga

Carlo Sommaruga (Lugano 1902 – Roma 1955), diplomatico svizzero, a rischio della vita diede protezione a famiglie ebree perseguitate dai nazifascisti, ospitandole nella sua casa romana e a Villa Maraini. Sua moglie Anna Maria Valagussa (Roma 1905 – 1998), infermiera della Croce Rossa, si spese per aiutare rifugiati italiani riparati in Svizzera, indipendentemente dalla loro appartenenza sociale, politica o confessionale.

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Guido Rivoir

(Champdepraz 1901 – Lugano 2005), pastore valdese, antifascista e generoso sostenitore di persone in difficoltà, dopo il colpo di stato che depose nel 1973 il presidente Allende e inaugurò la dittatura di Pinochet fu tra i più convinti sostenitori dell’azione “Posti liberi per i rifugiati cileni”.

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