«Apprezzai in modo particolare la tolleranza e la disponibilità dei ticinesi nei miei confronti quando mi misi ad imparare la lingua italiana» (Federica Spitzer, “Anni perduti”, 142)
Lettera dell’ufficio cantonale degli stranieri in cui si concede la proroga per il permesso di lavoro dal 30 giugno al 21 dicembre del 1947.
A partire dal secondo dopoguerra la Confederazione adottò un regime dei permessi di soggiorno e una politica migratoria fortemente controllata dalle autorità federali e frutto di accordi bilaterali conclusi con i diversi stati interessati nelle dinamiche migratorie. Anche eventuali trasferimenti di domicilio, come nel caso del documento qui riportato, o cambiamenti nel posto di lavoro andavano autorizzati dal Dipartimento cantonale di polizia previa richiesta scritta.
Federica ed Ella Spitzer a Villa Favorita nel 1957.
Per qualche tempo Federica Spitzer lavorò come segretaria del baron von Thyssen nella celebre pinacoteca di Castagnola. In seguito fu anche assistente del Conte Ivan von Batthyany e del direttore d’orchestra Hermann Scherchen.