«Il campo militare di Les Avants, sopra Montreux, dove rimasi con i miei genitori per diversi mesi fu smantellato nell’agosto del 1945 e le poche centinaia di internati che vi risiedevano furono trasferiti e suddivisi in diversi campi. L’ultimo gruppo, nel quale eravamo anche noi, doveva recarsi a Lucerna. Dopo che i più ebbero lasciato il campo, risultò che cinque persone non potevano recarvisi perché a Lucerna non c’era più posto. I miei genitori, io e una coppia di anziani fummo dunque destinati a Lugano. Un vero colpo di fortuna» (Federica Spitzer, “Anni perduti”, 140)
Il lungolago di Lugano nell’immediato dopoguerra (Archivio storico di Lugano, Fondo Vincenzo Vicari).
Archivio storico di Lugano, Fondo Federica Spitzer.
«Lugano, ich lieb’ dich so sehr…» («Lugano, ti amo tantissimo…») è una composizione musicale di Federica Spitzer, per voce e pianoforte, in cui si celebrano le qualità (e alcuni stereotipi) della città sul Ceresio. Amica di musicisti e pianista lei stessa, Federica Spitzer restò sempre legatissima alla sua città di adozione. Il testo recita: «Lugano, ti amo tantissimo, / è così difficile dirti addio. / Ti ho vista in sogno per tanti anni / e adesso il sogno è diventato realtà. / Lugano, mi hai regalato giornate piene di felicità».