«Saremmo stati più contenti se l’accordo [i Patti Lateranensi] fosse avvenuto con un governo che fosse la esplicita e libera estrinsecazione del popolo, con una stampa libera che avesse potuto discutere il pro e il contro, con una camera rappresentante genuina del popolo e libera nella parola» (Francesco Alberti, “Popolo e Libertà”, 15 febbraio 1929)
Adunata fascista in Piazza Maggiore a Bologna, 30 ottobre 1936 (Istituto Luce).
«Parliamo della nostra democrazia. Escludiamo, anzitutto, quello che essa non è. […] Non è fine a se stessa, non è neppure il fine dei cittadini: essa è un mezzo politico ordinato al bene comune. La cultura, la moralità, la religiosità di un paese sono elementi integrali del bene comune, concepito nella sua totalità, secondo le condizioni storiche della nostra civiltà cristiana. […] La nostra democrazia non è individualista, come fu concepita da Rousseau e attuata, per ragioni storiche, dalla Rivoluzione francese in poi. […] Infine la nostra non è la democrazia di una sola classe» (Luigi Sturzo, “Popolo e Libertà”, 15 luglio 1937)