«L’immatura vedovanza non le fiaccò il sentimento del dovere, ma lo elevò con una potenza virile e le grandi energie latenti nella donna si esplicarono» (“La mamma dei poveri”, Corriere del Ticino, 23 giugno 1923)

Nel 1876, all’età di 23 anni, Marietta Torricelli sposò l’ingegnere Beniamino Crivelli di Lugano, da cui ebbe due figli: Carlo (1877-1929) e Armida (1879-1938). La seconda si sarebbe sposata nel 1901 con Cornelio Sommaruga Sr (1872-1929), padre di Carlo, pure ricordato nel Giardino dei Giusti di Lugano. Il matrimonio di Marietta, già rimasta orfana in tenera età, durò soltanto quattro anni per la prematura scomparsa del marito, più anziano di una ventina d’anni. La duplice condizione di orfana e di vedova, unita a una discreta capacità finanziaria, fu uno degli stimoli a fare del bene occupandosi del prossimo e di chi era maggiormente in difficoltà.

Pagina del Registro di Popolazione del Comune di Lugano con relativa al nucleo familiare di Marietta Crivelli Torricelli (vedova).

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Federica Spitzer

(Vienna 1911 – Lugano 2002), di origine ebraica, scelse volontariamente la deportazione a Theresienstadt per salvare la vita dei suoi genitori. Scampata alla Shoah, testimoniò ai giovani delle scuole ticinesi l’orrore del Lager, ma anche l’irriducibile forza di resistenza degli esseri umani.

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Marietta Crivelli Torricelli

(Lugano 1853 – 1928), fondatrice della “Società di mutuo soccorso femminile”, delle “Case del soldato” e di numerose altre iniziative filantropiche, per tutta la vita si dedicò con energia e abnegazione ai bisognosi, tanto da essere soprannominata e nota in tutto il Cantone come la “Mamma dei poveri”.

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Francesco Alberti

(Montevideo 1882 – Bellinzona 1939), sacerdote cattolico, direttore del quotidiano «Popolo e Libertà» e amico di don Luigi Sturzo, fu tra i primi nel Canton Ticino a denunciare con fermezza le colpe e i pericoli del fascismo, nonché i soprusi della guerra di Spagna e di ogni totalitarismo.

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Carlo e Anna Maria Sommaruga

Carlo Sommaruga (Lugano 1902 – Roma 1955), diplomatico svizzero, a rischio della vita diede protezione a famiglie ebree perseguitate dai nazifascisti, ospitandole nella sua casa romana e a Villa Maraini. Sua moglie Anna Maria Valagussa (Roma 1905 – 1998), infermiera della Croce Rossa, si spese per aiutare rifugiati italiani riparati in Svizzera, indipendentemente dalla loro appartenenza sociale, politica o confessionale.

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Guido Rivoir

(Champdepraz 1901 – Lugano 2005), pastore valdese, antifascista e generoso sostenitore di persone in difficoltà, dopo il colpo di stato che depose nel 1973 il presidente Allende e inaugurò la dittatura di Pinochet fu tra i più convinti sostenitori dell’azione “Posti liberi per i rifugiati cileni”.

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