Pensati per gestire e controllare grandi masse di detenuti (prigionieri di guerra, minoranze etniche o persone invise al regime), spesso in condizioni di vita estreme, i campi di concentramento furono usati con frequenza soprattutto nel corso del Novecento: dagli inglesi durante la guerra boera, dai sovietici sin dal 1917 (i cosiddetti gulag) e dai nazisti durante la seconda guerra mondiale. Da campi di concentramento e lavoro molti lager tedeschi divennero, sotto la gestione delle SS, veri e propri campi di sterminio, dai nomi tristemente noti: Dachau, Treblinka, Auschwitz. Si calcola che tra il 1933 e il 1945 morirono nei lager nazisti circa 6 milioni di persone, in massima parte di razza ebraica.