«Nel Ticino chiedo ed ottengo di parlare alla radio, grazie all’appoggio di Canevascini, che presiedeva allora il comitato direttivo della radio. Da tempo avrei voluto parlare alla radio, specie per gli ascoltatori di oltre frontiera, ma le chiese svizzere non mi sostenevano. Mi si diceva ‒ si era in periodo di guerra ‒ che non sarebbe stato approvato dal cattolico Motta che non voleva dispiacere al suo amico Mussolini… Ora era finalmente giunto il momento. […] A poco a poco la gente si abituò alla presenza evangelica settimanale alla radio. Non solo, la direzione della televisione, di sua iniziativa, mi chiese di occuparmi anche delle trasmissioni religiose televisive. Vi confesso che accettai per onore di firma, ma ero spaventatissimo» (Guido Rivoir, “Le memorie di un valdese”, 155)

Durante un dibattito televisivo alla TSI nei primi anni ottanta.

Attivo, fino a quel momento, essenzialmente nell’ambito della sua comunità, Guido Rivoir divenne una voce e un volto familiare a molti ticinesi grazie alle sue collaborazioni radiofoniche (dal 1952) e televisive (dal 1963). Fu il primo pastore protestante a intervenire regolarmente sui media svizzeri di lingua italiana, un primato che, in ambito cattolico, condivideva con don Francesco Alberti, ricordato nel medesimo Giardino dei Giusti.

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Federica Spitzer

(Vienna 1911 – Lugano 2002), di origine ebraica, scelse volontariamente la deportazione a Theresienstadt per salvare la vita dei suoi genitori. Scampata alla Shoah, testimoniò ai giovani delle scuole ticinesi l’orrore del Lager, ma anche l’irriducibile forza di resistenza degli esseri umani.

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Marietta Crivelli Torricelli

(Lugano 1853 – 1928), fondatrice della “Società di mutuo soccorso femminile”, delle “Case del soldato” e di numerose altre iniziative filantropiche, per tutta la vita si dedicò con energia e abnegazione ai bisognosi, tanto da essere soprannominata e nota in tutto il Cantone come la “Mamma dei poveri”.

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Francesco Alberti

(Montevideo 1882 – Bellinzona 1939), sacerdote cattolico, direttore del quotidiano «Popolo e Libertà» e amico di don Luigi Sturzo, fu tra i primi nel Canton Ticino a denunciare con fermezza le colpe e i pericoli del fascismo, nonché i soprusi della guerra di Spagna e di ogni totalitarismo.

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Carlo e Anna Maria Sommaruga

Carlo Sommaruga (Lugano 1902 – Roma 1955), diplomatico svizzero, a rischio della vita diede protezione a famiglie ebree perseguitate dai nazifascisti, ospitandole nella sua casa romana e a Villa Maraini. Sua moglie Anna Maria Valagussa (Roma 1905 – 1998), infermiera della Croce Rossa, si spese per aiutare rifugiati italiani riparati in Svizzera, indipendentemente dalla loro appartenenza sociale, politica o confessionale.

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Guido Rivoir

(Champdepraz 1901 – Lugano 2005), pastore valdese, antifascista e generoso sostenitore di persone in difficoltà, dopo il colpo di stato che depose nel 1973 il presidente Allende e inaugurò la dittatura di Pinochet fu tra i più convinti sostenitori dell’azione “Posti liberi per i rifugiati cileni”.

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