Marietta Crivelli Torricelli partecipò con generosità alla mobilitazione di donne di estrazione borghese che, durante il primo conflitto mondiale, garantirono vari servizi alla comunità, tra cui mense, ritrovi per militari e ricerca di fondi per le iniziative a favore dei soldati e delle loro famiglie. Fu in prima linea nell’attivazione delle “Case del soldato” e, durante il conflitto, divenne presidente della sezione ticinese della Società svizzera per il Bene del soldato, carica che continuò a ricoprire fino al 1922. Al termine della guerra il Governo federale la chiamò a far parte del Consiglio di fondazione del “Dono nazionale svizzero”. Inoltre, sempre nel 1919, le venne affidata la direzione della sezione ticinese di un’associazione per l’assistenza agli Svizzeri bisognosi negli stati belligeranti. La sezione, con sede a Lugano, fu soprattutto incaricata di accompagnare i bisognosi rientrati in patria, finché non avessero trovato lavoro.
Il monumento ai caduti ticinesi della prima guerra mondiale (Bellinzona, Via Dogana).
Pubblicazione a puntate del romanzo di Edward Stilgebauer sul “Giornale del Popolo” (10 giugno 1918).