Nel 1914 Elsa Spiller, una giovane giornalista, ispirandosi a quanto stava avvenendo in altri paesi, incoraggiò la fondazione di ambienti dove i soldati mobilitati lontano dalle loro famiglie potessero passare le ore libere in compagnia, consumare pasti sani e bibite analcoliche. Ottenuto l’appoggio dell’esercito e la collaborazione attiva di numerose donne, aprì le due prime “Case del soldato” nel Giura bernese. Nel 1917 le strutture erano già 178, dislocate su tutto il territorio della Confederazione; alla fine della guerra il loro numero salì a mille. In Ticino, la creazione e l’organizzazione delle “Case del soldato” di Lugano ebbero in Marietta Crivelli Torricelli la principale protagonista.