«Carissima Anna Maria, quando, come ti arriverà questa mia? Gli avvenimenti sono precipitati ieri sera, siamo oggi tagliati da voi, per quanto tempo? Avremo veramente un campo di battaglia in Italia? Tutte le mie previsioni ottimistiche devono veramente cadere? […] Si spara di quando in quando in città. Naturalmente non si riesce a chiudere occhio. Tutto il tempo alla finestra. Giacomo dall’alto della torre mi dice dove si svolgono i combattimenti. Specialmente verso Ostia dietro a San Paolo e verso Abano. Che terribile notte di ansia: e l’armistizio doveva portare la fine delle ostilità, però era necessario e Badoglio ha avuto fortunatamente il coraggio di farlo» (Carlo ad Anna Maria, 9 settembre 1943)

La firma tra il generale italiano Giuseppe Castellano, in abito scuro, e il generale americano Walter Bedell Smith, seduto al tavolo.

Stretto a Cassibile (Sicilia) il 3 agosto 1943, il patto di armistizio tra l’Italia e i paesi alleati sarebbe stato divulgato cinque giorni più tardi con un celebre proclama del maresciallo Badoglio e un comunicato radio del generale Eisenhower. Con quella firma si inaugurò di fatto l’ostilità tra Germania e Italia, che da paese amico divenne un territorio occupato dai nazisti.

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Federica Spitzer

(Vienna 1911 – Lugano 2002), di origine ebraica, scelse volontariamente la deportazione a Theresienstadt per salvare la vita dei suoi genitori. Scampata alla Shoah, testimoniò ai giovani delle scuole ticinesi l’orrore del Lager, ma anche l’irriducibile forza di resistenza degli esseri umani.

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Marietta Crivelli Torricelli

(Lugano 1853 – 1928), fondatrice della “Società di mutuo soccorso femminile”, delle “Case del soldato” e di numerose altre iniziative filantropiche, per tutta la vita si dedicò con energia e abnegazione ai bisognosi, tanto da essere soprannominata e nota in tutto il Cantone come la “Mamma dei poveri”.

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Francesco Alberti

(Montevideo 1882 – Bellinzona 1939), sacerdote cattolico, direttore del quotidiano «Popolo e Libertà» e amico di don Luigi Sturzo, fu tra i primi nel Canton Ticino a denunciare con fermezza le colpe e i pericoli del fascismo, nonché i soprusi della guerra di Spagna e di ogni totalitarismo.

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Carlo e Anna Maria Sommaruga

Carlo Sommaruga (Lugano 1902 – Roma 1955), diplomatico svizzero, a rischio della vita diede protezione a famiglie ebree perseguitate dai nazifascisti, ospitandole nella sua casa romana e a Villa Maraini. Sua moglie Anna Maria Valagussa (Roma 1905 – 1998), infermiera della Croce Rossa, si spese per aiutare rifugiati italiani riparati in Svizzera, indipendentemente dalla loro appartenenza sociale, politica o confessionale.

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Guido Rivoir

(Champdepraz 1901 – Lugano 2005), pastore valdese, antifascista e generoso sostenitore di persone in difficoltà, dopo il colpo di stato che depose nel 1973 il presidente Allende e inaugurò la dittatura di Pinochet fu tra i più convinti sostenitori dell’azione “Posti liberi per i rifugiati cileni”.

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