«Miei cari radioascoltatori, so che voi seguite con attenzione queste istruzioni sulla dottrina e sulla morale cristiana; ma vorrei pregarvi di intensificare la vostra attenzione sull’argomento odierno, perché si tratta di una materia che presenta una certa aridità, come tutte le cose che sono o che sembrano astratte, per cui è facile perdere il filo. Incominciamo con lo sbarazzare il terreno da una obiezioni pregiudiziale che vien ripetuta sovente e da parecchie parti. Si dice che la Religione non ha nulla da dire sullo Stato…» (Francesco Alberti, ultima predica radiofonica, settembre 1939)

Don Francesco Alberti fu il primo predicatore radiofonico della RSI. Molto apprezzato per l’efficacia e la proprietà del suo linguaggio, oltre che per la forza dei suoi argomenti, commentò il “Vangelo” e, a volte, anche fatti di attualità a cadenza settimanale dal 1933 al 1939. Alcune delle sue prediche furono raccolte in volume, prima e dopo la sua scomparsa. La sua dedizione al mezzo radiofonico lo spinse anche a prendere parte al Comitato centrale della stampa svizzera e alla Commissione programmi della radio. Favorì in ogni modo rapporti collaborativi tra il giornalismo tradizionale e il nuovo strumento mediatico, da poco diffuso su scala nazionale.

«La fede non è l’evidenza ma non è neppure un cieco assenso a misteriose cose, per cui si deve avere degli argomenti di credibilità» (Francesco Alberti, predica radiofonica, 3 novembre 1935, ricordandosi forse di Dante: «Fede è sustanza di cose sperate / e argomento delle non parventi», Paradiso, XXIV, 64-65)

Questa puntata della trasmissione radiofonica «La spiegazione del Vangelo» andò in onda il 27 agosto 1939.

Torna indietro

Federica Spitzer

(Vienna 1911 – Lugano 2002), di origine ebraica, scelse volontariamente la deportazione a Theresienstadt per salvare la vita dei suoi genitori. Scampata alla Shoah, testimoniò ai giovani delle scuole ticinesi l’orrore del Lager, ma anche l’irriducibile forza di resistenza degli esseri umani.

Torna indietro

Marietta Crivelli Torricelli

(Lugano 1853 – 1928), fondatrice della “Società di mutuo soccorso femminile”, delle “Case del soldato” e di numerose altre iniziative filantropiche, per tutta la vita si dedicò con energia e abnegazione ai bisognosi, tanto da essere soprannominata e nota in tutto il Cantone come la “Mamma dei poveri”.

Torna indietro

Francesco Alberti

(Montevideo 1882 – Bellinzona 1939), sacerdote cattolico, direttore del quotidiano «Popolo e Libertà» e amico di don Luigi Sturzo, fu tra i primi nel Canton Ticino a denunciare con fermezza le colpe e i pericoli del fascismo, nonché i soprusi della guerra di Spagna e di ogni totalitarismo.

Torna indietro

Carlo e Anna Maria Sommaruga

Carlo Sommaruga (Lugano 1902 – Roma 1955), diplomatico svizzero, a rischio della vita diede protezione a famiglie ebree perseguitate dai nazifascisti, ospitandole nella sua casa romana e a Villa Maraini. Sua moglie Anna Maria Valagussa (Roma 1905 – 1998), infermiera della Croce Rossa, si spese per aiutare rifugiati italiani riparati in Svizzera, indipendentemente dalla loro appartenenza sociale, politica o confessionale.

Torna indietro

Guido Rivoir

(Champdepraz 1901 – Lugano 2005), pastore valdese, antifascista e generoso sostenitore di persone in difficoltà, dopo il colpo di stato che depose nel 1973 il presidente Allende e inaugurò la dittatura di Pinochet fu tra i più convinti sostenitori dell’azione “Posti liberi per i rifugiati cileni”.

Torna indietro