«I miei genitori ricevettero un avviso di chiamata per la prossima deportazione. Per me era impensabile lasciarli partire, mentre io godevo di una situazione privilegiata. Non mi restava dunque altro da fare che chiedere di venire stralciata da quella lista di protezione, poiché volevo essere deportata con i miei genitori» (Federica Spitzer, “Anni perduti”, 38)
Ella e Leopold Spitzer, genitori di Federica.
Federica Spitzer (a sinistra) con la madre Ella.